Turismo accessibile e città intelligenti ad "Accessibility for Future" 2024
ll 30 e 31 maggio Udine ha ospitato “Accessibility for Future”, una due giorni in cui si è focalizzata l’attenzione sul futuro delle città intelligenti e del turismo accessibile. L’evento, organizzato da Willeasy e da IO CI VADO APS, ha visto la partecipazione di esperti nazionali e internazionali e ha aperto un dialogo su come rendere il mondo più inclusivo.
Indice
“Accessibility for Future”: un evento di grande impatto
Udine è diventata per due giorni il fulcro di discussioni appassionate e di progetti innovativi. Per la prima volta in Friuli Venezia Giulia, con “Accessibility for Future”, sono stati portati in regione due format di valenza nazionale: City Vision, dedicato alle città intelligenti, e #masterclass, un format incentrato sul turismo accessibile e sulla formazione nel settore turistico. A unire i due format è stata l’accessibilità, fil rouge per parlare di città intelligenti e di turismo.
William Del Negro, CEO di Willeasy e organizzatore dell’iniziativa, ha espresso chiaramente la visione dell’evento, dichiarando: “Abbiamo chiamato questo evento Accessibility for Future perché l’accessibilità è il futuro. Il nostro sogno è che la parola inclusione scompaia, perché significherebbe che il mondo è già accessibile a tutti. La nostra ambizione è che questa parola non abbia più senso di esistere, perché ciò significherebbe che tutti stanno lavorando per una finalità comune: rendere il mondo e le sue bellezze fruibili a tutti. Il turismo inclusivo non ha senso, il turismo è turismo e deve essere fatto per tutti. È stata veramente una due giorni intensa, ricca di numerosissimi spunti, che ci auguriamo possano creare qualcosa e migliorare la vita di tante persone“.
“Accessibility for Future”, patrocinato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine, Camera di Commercio Pordenone-Udine, PromoTurismoFVG, Confindustria Udine, Confesercenti Udine, ANGLAT Nazionale, F.I.S.H FVG, Associazione Startup Turismo e Club per l’UNESCO di Udine, si è sviluppata in modalità “diffusa” tra momenti formativi, informativi e di confronto in diverse location di Udine.
#masterclass: formazione e sinergia per il turismo accessibile
Nel contesto di “Accessibility for Future”, il format territoriale itinerante #masterclass, spin-off di Travel Hashtag, ha fatto tappa a Udine.
Nicola Romanelli, Presidente di Travel Hashtag e ideatore del format #masterclass, ha spiegato: “A Udine, abbiamo affrontato il turismo accessibile e inclusivo dando voce a professionisti, imprenditori, associazioni e startup. Tre sono state le parole chiave: formazione, rete e opportunità. Il turismo accessibile merita di essere sviluppato come uno degli asset principali dell’industria del Travel“.
Romanelli ha condiviso il suo punto di vista sull’accessibilità nel contesto del turismo, sottolineando che l’evento omonimo organizzato dalla sua società mira a promuovere l’Italia nel mondo attraverso un approccio innovativo e inclusivo. Ha parlato poi dell’importanza di creare una rete di collaborazione tra diverse parti interessate, tra cui istituzioni pubbliche, operatori turistici e la società civile, al fine di rendere le destinazioni più accessibili e accoglienti per tutti i visitatori.
#masterclass: un programma ricco e coinvolgente sul turismo accessibile
La mattina del 30 maggio, presso l’Auditorium Zanon, Nicola Romanelli e Zaira Magliozzi (co-founder di Nebula e content creator) hanno parlato davanti a un centinaio di studenti al talk “Competenze e Professioni del Turismo di Domani“. Annalisa Noacco (Diversity & Inclusion di Willeasy) ha poi coinvolto gli studenti sul valore dell’inclusività in ambito turistico.
Il 31 maggio, presso la Camera di Commercio di Pordenone-Udine, si sono tenuti due talk sul tema principale “Accessibilità e Inclusione: il turismo per tutti”. L’incontro del mattino “Turismo inclusivo, meno slogan, più opportunità” si è aperto con la lettura da parte di William Del Negro di un messaggio inviato dalla Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, seguito dall’intervento in remoto di Alessandra Priante (Presidente ENIT) e da quello, in presenza, di Miguel Carrasco Hernández (TUR4all, Impulsa Igualdad, ENAT). Sono intervenuti poi Palmiro Noschese (Confassociazioni Turismo), Gianluca Galimberti (Sindaco di Cremona), Maria Cristina Schiratti (ANFASS Udine, Inclusion Europe), Alessia Del Bianco (PromoTurismoFVG) e Vito Signati (Network Mirabilia).
Nel pomeriggio si è svolta la tavola rotonda “Turismo accessibile, il futuro è appena cominciato: esperti e aziende a confronto“, in cui erano presenti: Concetta D’Emma (Unconventional Hospitality), Giuliana Ganzini (Hotel Suite Inn di Udine), Paolo Coppola (Università degli Studi di Udine), Giulia Trombin (Associazione Startup Turismo), Roberto Romeo (ANGLAT Nazionale) e Lisa Zancanaro (Forest Bathing e terapia forestale).
Turismo inclusivo: meno slogan, più opportunità
Alessandra Priante (ENIT) ha aperto i lavori facendo una panoramica sulla tematica del turismo in Italia e, in particolare, sull’accessibilità, evidenziando come, pur essendoci tante eccellenze e best practice, non esiste un “sistema Italia” che lavori compatto per raggiungere un obiettivo comune. Priante ha affermato che l’Italia ha le capacità per eccellere, manca, però, quel fattore che dia la spinta iniziale: cosa che in Italia troppo spesso avviene solo in situazioni di emergenza.
Miguel Carrasco Hernández (TUR4all, Impulsa Igualdad ed ENAT) ha sottolineato l’importanza della formazione e della comunicazione continua per cambiare l’approccio del turismo all’accessibilità, affermando che “serve uno switch culturale” e che l’accessibilità non riguarda solo l’eliminazione di barriere fisiche, ma anche la creazione di un ambiente accogliente e inclusivo al fine di garantire un’esperienza di viaggio positiva per tutte e tutti, indipendentemente dalle loro esigenze. Carrasco ha spiegato poi che “In Europa, dove solo nel 2021 è uscita una ISO per qualità del turismo (ISO 21902:2021 – in Italia UNI ISO 21902:2022) che finalmente inizia a parlare di criteri comuni mondiali di accessibilità turistica, sul turismo accessibile, ci sono differenze notevoli tra i Paesi, ma il punto chiave per svilupparlo sarebbe strutturare le azioni come una piramide, la base dovrebbe essere costituita da informazioni reali e dai bisogni delle persone. Ciò consentirebbe di avere una diagnosi reale della situazione attuale delle diverse destinazioni turistiche o delle aziende, per continuare con un piano di azione e miglioramento per raggiungere una promozione della destinazione come destinazione accessibile e inclusiva per tutte le persone“.
Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona, ha parlato del senso di comunità inclusiva necessario per abbattere non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle sociali. Ha sottolineato che il turismo dovrebbe essere accessibile a tutti e tutte senza alcuna categorizzazione, affinché possa veramente essere per tutti. Si è inoltre soffermato poi sull’importanza della cooperazione tra istituzioni pubbliche, operatori turistici e la società civile per creare un ambiente che promuova l’inclusione e accoglienza.
Palmiro Noschese (Confassociazioni Turismo) ha evidenziato che, sebbene il settore dell’ospitalità stia lavorando sull’accessibilità degli spazi fisici, la vera sfida risieda nella formazione del personale per accogliere al meglio persone con esigenze differenti, sottolineando l’importanza dell’ investire nella formazione continua del personale alberghiero e turistico per garantire un servizio di qualità e rispettoso delle diversità. Noschese ha anche proposto l’implementazione di standard e protocolli specifici per migliorare l’accessibilità e l’accoglienza in tutte le fasi del viaggio (dalla prenotazione fino alla permanenza nella struttura ricettiva). Un altro importante aspetto su cui Palmiro Noschese si è soffermato, portando un esempio concreto di una sua progettualità, è il problema dell’eccessiva burocrazia: ciò limita le aziende nel realizzare progetti che coinvolgano anche persone con disabilità.
Maria Cristina Schiratti, Presidente di ANFFAS Udine e membro del Direttivo di Inclusion Europe, ha voluto lanciare un forte messaggio riguardo l’uso del linguaggio corretto relativo alla disabilità, nonché al fatto che le disabilità intellettive siano considerate molto poco, pur essendo un fenomeno con un trend in forte crescita.
Alessia Del Bianco (Area Prodotto di PromoTurismoFVG e referente per il turismo accessibile, religioso, scolastico e sostenibile), ha orgogliosamente illustrato quanto da diversi anni venga fatto in Friuli Venezia Giulia in merito al turismo accessibile. Ha raccontato di alcuni progetti che hanno visto la luce grazie agli accordi siglati nel 2015 con la Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del FVG e con il CRIBA. Gli ultimi progetti rilevanti sono stati: la messa online del portale www.fvgpertutti.it e l’avvio della mappatura di 400 punti di interesse e attività commerciali del Comune di Udine.
William Del Negro, Presidente e fondatore di Willeasy e di IO CI VADO APS, ha illustrato le analogie nella metodologia e nell’approccio utilizzati da Tur4all e da Willeasy nella definizione dei dati da raccogliere e su come renderli disponibili al pubblico. Ha spiegato poi quanto sia importante che tutti i progetti di mappatura e di raccolta dati sull’accessibilità siano legati tra di loro e che venga raggiunta una standardizzazione metodologica. Inoltre, ha sottolineato Del Negro “i dati, resi in formato aperto (open data) possono dare una spinta alla creatività, all’innovazione e alla concorrenza di aziende che possono fare del business a impatto sociale grazie all’uso di questi dati. Un altro aspetto fondamentale è l’aggiornamento dei dati, punto critico per moltissimi progetti che, in molti casi, porta al fallimento degli stessi oltre che creare un potenziale disagio a chi consulta dei dati obsoleti“.
La sessione è terminata con l’intervento da remoto di Vito Signati, coordinatore del Network Mirabilia, che ha spiegato il modello adottato da Mirabilia in merito all’accessibilità dei siti UNESCO facenti parte del network.
Turismo accessibile, il futuro è appena cominciato: esperti e aziende a confronto
Terminata l’interessante mattinata ricca di spunti, gli ospiti hanno potuto degustare le specialità enogastronomiche del Friuli Venezia Giulia con i prodotti offerti da Bottega del Friuli, Pezzetta e Despar Nord al buffet realizzato con il supporto delle studentesse e studenti dell’I.S.I.S. Bonaldo Stringher di Udine.
I lavori sono ripresi poi con l’apertura del tavolo che ha visto tra i relatori imprenditori, imprenditrici ed esperti del settore.
In collegamento remoto, ha aperto la sessione Roberto Romeo, Presidente nazionale dell’ANGLAT, parlando dei progetti che l’associazione sta realizzando nell’ambito della formazione degli operatori al servizio delle persone con ridotta mobilità presso aeroporti e stazioni ferroviarie. In particolare, si è soffermato sull’attività formativa recentemente svolta al Trieste Airport in collaborazione con IO CI VADO APS. Un secondo rilevante progetto presentato è l’app ANGLAT, che chiunque può utilizzare per trovare o segnalare dei parcheggi per persone con disabilità. In Friuli Venezia Giulia molti stati sono stati inseriti nell’app grazie all’integrazione con Willeasy.
La sessione si è svolta poi sotto forma di dibattito e di botta e risposta tra i vari relatori e relatrici. Al tavolo erano presenti: Giulia Trombin (Presidente di Associazione Startup Turismo e di Sharewood srl.), Concetta D’Emma (Unconventional Hospitality), Lisa Zancanaro (esperta di Forest bathing e terapia forestale), Paolo Coppola (docente dell’Università degli Studi di Udine) e Giuliana Ganzini (titolare dell’Hotel Suite Inn di Udine). Hanno moderato il dibattito Nicola Romanelli e William Del Negro.
Dal dibattito sono emerse diverse buone pratiche nell’ambito del turismo inclusivo come, ad esempio, i viaggi avventurosi organizzati da Sharewood che, come ha spiegato Giulia Trombin, hanno visto come prima destinazione il Botswana.
Interessante il contributo di Concetta D’Emma, che ha evidenziato l’importanza dell’accessibilità alimentare nelle strutture ricettive e, in particolare, della colazione, quale momento principe della giornata di ognuno. Lisa Zancanaro ha affascinato il pubblico presente raccontando le attività che organizza nella natura, nei boschi o nelle foreste per far sì che le persone possano rallentare i propri ritmi e ritrovare un contatto con la Madre Terra.
Giuliana Ganzini, invece, ha spiegato come la sua struttura ricettiva si focalizzi sul soddisfacimento dei bisogni del cliente, sottolineando più volte l’utilità delle soluzioni offerte da Willeasy, tra cui l’attività formativa per il personale per l’accoglienza di persone con disabilità.
Paolo Coppola ha dialogato con William Del Negro sotto un profilo molto più tecnico, focalizzandosi sugli open data e sulle opportunità per lo sviluppo di nuove soluzioni date da questo modello.
Il tavolo di lavoro di City Vision
Al tavolo di lavoro di City Vision, svoltosi a Palazzo Valvason Morpurgo e intitolato “Open City: turismo accessibile per territori senza confini“, hanno partecipato oltre 20 speaker (rappresentanti della Pubblica Amministrazione, aziende e stakeholder), portando progetti concreti e best practice per rendere i comuni più inclusivi.
Durante il tavolo di lavoro ogni relatore ha illustrato le proprie buone pratiche sulla tematica trattata. Di seguito un breve sintesi dei vari interventi.
Ivano Marchiol, Assessore ai Lavori Pubblici, Viabilità Verde pubblico del Comune di Udine, ha focalizzato l’attenzione sull’importanza delle mappature a tappeto, quindi “non dei progetti spot per sapere se qualche punto di interesse o delle attività commerciali sono accessibili, ma lavorare per ampie zone Proprio in questa direzione Udine si muoverà avviando a stretto giro una mappatura di 400 punti di interesse, attività commerciali e ricettive“.
Marco Panieri, Sindaco del Comune di Imola, ha aggiunto che “ci devono essere connessioni, in quanto, se si fanno delle mappature a tappeto di diversi territori, poi queste mappature devono essere in qualche modo connesse tra di loro. I dati devono essere connessi tra di loro per dare un servizio, perché le persone si spostano tra una zona e l’altra”. Panieri ha, inoltre, illustrato i progetti in termini di accessibilità e inclusione che hanno coinvolto l’Autodromo di Imola.
Consuelo Simone (Direzione centrale infrastrutture e territorio Servizio politiche per la rigenerazione urbana della Regione Friuli Venezia Giulia) ha precisato che “è importante catalogare ogni singolo elemento, quindi le mappature devono essere fatte in modo preciso e con dati oggettivi e andare a spacchettare un’area in piccoli pezzi, partendo da un edificio fino ad arrivare ad un tavolo, alla sedia, e così via“.
Il coinvolgimento attivo di ragazzi e ragazze in attività di raccolta dati e formative sul tema dell’accessibilità è stato portato da Mariarosa Barazza, Sindaca di Cappella Maggiore, come esempio di progetto svolto nel suo comune.
Sull’importanza della formazione si sono soffermate anche Alessia del Bianco (PromoTurismoFVG) e Alessia Saleri (Booking.com), che hanno sottolineato quanto sia fondamentale la formazione per gli operatori economici che, spesso, sono loro stessi a volere essere formati.
Aniello Semplice, Consigliere e Amministratore delegato di TPL FVG, a gran voce ha detto che “bisogna fare”, lasciando da parte le belle parole fini a se stesse e riuscire a concretizzare dei progetti, portandoli a fondo.
Giovanni Rebecchi, Responsabile commerciale di Trieste Airport, ha parlato del fatto che sia il numero dei passeggeri che transitano per l’Aeroporto di Trieste con esigenze di accessibilità e di assistenza da parte del personale PRM sia pari allo 0,4%. In merito a questo dato, Del Negro ha commentato che si tratta di “un dato veramente basso che fa sorgere la domanda: perché è così basso questo dato? Qual è il motivo per cui non viaggiano le altre persone che hanno una disabilità (circa il 3 percento della popolazione), le persone anziane e con ridotta mobilità? Non viaggiano perché non sanno se possono farlo, perché mancano loro i dati per muoversi con serenità?“. Rebecchi e Del Negro hanno ipotizzato che “probabilmente è così: questo numero deve aumentare sensibilmente e tutti noi possiamo fare qualcosa“. Di rilievo è stata la decisione di Trieste Airport di formare l’intero personale all’assistenza delle persone con ridotta mobilità in modo che tutto lo staff sia in grado di accogliere tutte e tutti. Anche Mark De Laurentiis, Direttore della Direzione diritti dei passeggeri di ENAC, ha sostenuto che “bisogna lavorare per aumentare questo numero“.
Paolo Coppola, professore dell’Università degli Studi di Udine, ha posto l’attenzione sull’importanza dei dati aperti, spiegando che cosa significa il termine open data, ovvero “dati grezzi che poi devono essere elaborati, interpretati ed utilizzati correttamente, non si parla di “regalare” dei dati o la propria conoscenza. Il mondo genera sempre più dati e questi devono essere organizzati e resi disponibili liberamente“. William Del Negro ha precisato che “Willeasy da un anno sta migrando dal dato chiuso a quello aperto. È veramente un fenomeno in crescita, come testimoniato dagli studi dell’ Unione Europea. Crea molte opportunità di business ed è un investimento per le pubbliche amministrazioni, perché se il dato rimane chiuso nella pubblica amministrazione o nell’azienda privata non ha quel successo che può avere come se fosse un dato aperto. Il dato aperto crea concorrenza, crea innovazione. Ci possono essere sviluppatori indipendenti, società che, utilizzando questi dati, creano valore e migliorano la vita delle persone, oltre a creare connessioni”.
Sveva Ianese (Data Valley), ha parlato dell’intermediario dei dati, una figura fondamentale e nuova da creare che si occupi della corretta gestione e distribuzione di questi dati anche dal punto di vista legale.
Doriano Dreas (responsabile commerciale di SINE, azienda che sviluppa soluzioni per banche e pubbliche amministrazioni) ha sostenuto che “è importante anche la collaborazione tra aziende per offrire ai propri clienti delle soluzioni complete. Un esempio è un progetto comune appena avviato da SINE assieme a Willeasy per l’accessibilità degli ambienti bancari”. Anche Alessandro Casasola di DueCi Solution & Software ha confermato quanto sia fondamentale la collaborazione tra aziende, così come la necessità di cambiare punto di vista, cercando di pensare in modo più inclusivo.
Il Sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi, ha riportato una “triste realtà, ovvero il fatto che spesso molte buone idee rimangono ferme a causa della mancanza di risorse, non economiche ma umane”.
Francesca Cressatti, Vicepresidente di Udine Esposizioni e Commissaria Pari opportunità del Comune di Udine, ha dichiarato che: “l’accessibilità deve essere estesa all’integrazione. Non dobbiamo parlare più di accessibilità ma di integrazione di tutte le persone all’interno dei territori“.
Christian Tosolin (Comune di Trieste) in merito al tema dei social media, ha parlato di quanto sia importante “scegliere dove mettere i dati e farli trovare”. Un’altra considerazione interessante, seppur triste, è che “il servizio pubblico spesso non dà spazi in fasce di primaria importanza, per esempio in televisione, per parlare di accessibilità“.
Concetta d’ Emma, fondatrice di Unconventional Hospitality, ha focalizzato il suo intervento sull’alimentazione, dichiarando che “anche le necessità alimentari coinvolgono tantissime persone, quindi non è coinvolta solo la disabilità, ma tutte le esigenze delle persone”.
Roberto Simonetti, Direttore di Confesercenti Udine, ha ribadito l’importanza della formazione in quanto “ci troviamo di fronte a un mondo che si sta svegliando su questo tema, quindi c’è fiducia“.
Luca Blengino (Ollipay) ha portato l’esperienza della sua azienda che tratta di welfare aziendale con la finalità di sviluppare il turismo in prossimità e far crescere i territori.
Giampiero Campajola ha detto che “in Europa ci sono 130 milioni di persone con esigenze, di cui 50 milioni turisti. Facendo questa sottrazione, si capisce che ci sono 80 milioni di persone che, escludendo coloro che non possono viaggiare, sono dei potenziali clienti per il mercato turistico, ma hanno paura di farlo oppure non sanno di poterlo fare per la scarsità di informazioni o la difficoltà a trovare riguardo le infrastrutture, i treni, il trasporto pubblico su ruota, gli aerei. Le pubbliche amministrazioni dovrebbero lavorare anche a livello europeo su dei dataset standardizzati, sulle informazioni sull’accessibilità, perché non esistono degli standard sui dati dell’accessibilità, standardizzati e aperti“.
“A Udine abbiamo affrontato questioni necessarie per la community di City Vision; troppo spesso, quando si parla di città intelligenti, viene tralasciato il ruolo che la tecnologia può giocare nel prendersi cura di esigenze specifiche” ha commentato Domenico Lanzilotta, fondatore e Direttore di City Vision. Lanzilotta ha condiviso la sua visione sull’accessibilità delle città intelligenti, evidenziando il ruolo cruciale della comunità e delle amministrazioni pubbliche nel promuovere l’inclusione e la sostenibilità. Ha enfatizzato poi l’importanza di creare un ambiente urbano che sia accogliente per tutti, compresi cittadini e turisti, e invitato alla collaborazione tra pubblico e privato per realizzare questa visione.
In estrema sintesi le parole chiave dell’incontro: cultura, dati e infrastrutture.
L’accessibilità per cittadini e turisti: un fondamento per un futuro migliore
Ivano Marchiol, Assessore ai Lavori Pubblici, Viabilità e Verde Pubblico del Comune di Udine, ha affermato, durante il suo intervento a City Vision: “il turismo può essere la chiave per ragionare meglio su noi stessi. Dove stiamo bene noi, dove c’è un contesto accessibile e inclusivo, c’è anche un contesto più accogliente. È esattamente questo che vuole il turista. Possiamo usare la leva del turismo accessibile per creare una città più accogliente e migliore in cui i turisti sono felici di venire, tutte le persone in ogni condizione. Questo significa che anche noi cittadini vivremo in un contesto migliore per tutti“.
Mark De Laurentiis, Direttore della Direzione diritti dei passeggeri di ENAC, ha evidenziato che l’Italia ha compiuto progressi significativi nell’accessibilità negli aeroporti, garantendo un’esperienza inclusiva per tutti i passeggeri, con particolare attenzione a coloro con disabilità e ridotta mobilità. Ha sottolineato l’importanza di comunicare in anticipo le esigenze di assistenza per garantire un servizio efficiente e completo, affermando: “quello che raccomandiamo a tutti i passeggeri con disabilità e ridotta mobilità per accedere ai servizi del trasporto aereo è effettuare in anticipo la richiesta dell’assistenza: un tema cruciale a cui stiamo lavorando“. Ha citato, inoltre, progetti innovativi, come il programma per le persone con autismo, che offre visite anticipate negli aeroporti per rendere l’esperienza di viaggio più confortevole e rassicurante.
Verso un futuro inclusivo
Secondo William Del Negro, è necessario fare rete e collaborare per migliorare la situazione in Italia: “dobbiamo unirci e far sì che l’Italia diventi un’eccellenza anche in questo settore. Questo evento ha offerto spunti e idee per migliorare la vita di molte persone, dimostrando che con la giusta formazione, rete e collaborazione tra pubblico e privato è possibile creare un turismo veramente accessibile e inclusivo. Durante l’evento è emersa l’importanza dell’accessibilità come tema centrale per il futuro del turismo accessibile e delle città intelligenti. L’impegno per l’accessibilità deve continuare, con l’obiettivo di rendere ogni luogo fruibile senza distinzioni, unendo le forze per superare le sfide ancora presenti. Le parole e le esperienze condivise durante l’evento offrono una guida preziosa per tutti coloro che lavorano per un futuro inclusivo, ricordando che l’accessibilità non è solo una necessità, ma un’opportunità per migliorare la qualità della vita di tutte e tutti”.
Ne hanno parlato...
È l’idea emersa dall’evento organizzato da Willeasy e Io ci vado Aps sul turismo accessibile, con oltre 30 ospiti internazionali, molti dei quali hanno partecipato al masterclass su ”Accessibilità e inclusione: il turismo per tutti” con tavola rotonda moderata da Nicola Romanelli di Travel Hashtag.
“Un obiettivo che ci dovrebbe essere a livello nazionale, ma anche europeo – ha detto William Del Negro, presidente di Willeasy e dell’Aps Io Ci Vado - è istituire tavoli di lavoro per realizzare un Dataset standard degli open data sull'accessibilità, l'unica soluzione che permetterebbe di creare una reale concorrenza anche a livello di società che offrono servizi per permettere a tutte le persone di muoversi, viaggiare e vivere”. Tra gli ospiti c'era anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, che ha presentato le buone pratiche sperimentate nella città lombarda, come l’eliminazione delle barriere per l'accessibilità al trasporto pubblico locale o il museo del violino con i percorsi tattili per persone ipovedenti. “Per fare turismo inclusivo occorre parlare di comunità inclusiva, fino a togliere anche l’aggettivo inclusivo – ha detto – quando la comunità è tale che ognuno vi si riconosce con le sue disabilità”. Idea condivisa dall’assessore comunale di Udine ai Lavori pubblici, Viabilità e Verde, Ivano Marchiol. "La leva del turismo può aiutarci a traghettarci in questo obiettivo di una città accogliente - ha commentato a margine - Il turismo vuole attrarre le persone e dunque facilita anche noi e tutti i cittadini a mettersi in questa prospettiva".
A Udine è andata in scena la due giorni di eventi dedicata a tematiche quali inclusione, diritti, ma anche dati e tecnologie “Troppo spesso quando si parla di città intelligenti viene tralasciato il ruolo che la tecnologia può giocare nel prendersi cura di esigenze specifiche. Da anni raccontiamo la trasformazione intelligente dei territori, obiettivo che raggiungeremo soltanto mettendo al centro le persone”. Così Domenico Lanzilotta ha commentato il tavolo di lavoro organizzato a Udine il 30 maggio in collaborazione con Willeasy all’interno del programma di Accessibility for Future, la due giorni di eventi nel comune friulano dedicata a tematiche quali inclusione, diritti, ma anche dati e tecnologie.
Come per ogni tappa del roadshow di City Vision - programma di Blum e Padova Hall - chi ha partecipato come speaker al tavolo di lavoro ha portato progetti concreti e best practice che raccontano di Comuni attenti alle esigenze delle persone, da quelle con disabilità (motorie e cognitive) agli anziani fino a chi non padroneggia la lingua. In altre parole, turismo accessibile non significa occuparsi di un segmento di cittadini, ma ampliare lo sguardo per non lasciare indietro nessuno.
“A Udine, abbiamo provato ad affrontare un argomento complesso come quello del turismo accessibile e inclusivo dando voce a professionisti, imprenditori, associazioni e startup che hanno contribuito alla discussione con spunti interessanti ed un approccio costruttivo – spiega Nicola Romanelli, residente di Travel Hashtag – Le parole più ricorrenti sono state formazione, rete e soprattutto opportunità. Opportunità di business per un segmento che meriterebbe di essere sviluppato e gestito come uno degli asset principali dell’industria del travel. Ma anche opportunità di maturare una consapevolezza che porti ad approcciare, ad ogni livello, il tema dell’inclusività come elemento portante della pianificazione e della gestione di spazi, iniziative e progetti in ambito turistico”.
Internazionale a Udine Due giorni a Udine di incontri, conferenze, dibattiti sulle città intelligenti, sul turismo accessibile e open data, in cui si è parlato di tracciare una direzione comune per il futuro dell’accessibilità in ottica equa e innovativa, stimolare il dialogo e la condivisione di intenti.
Un’occasione per mettere in relazione rappresentanti della pubblica amministrazione, aziende e terzo settore, creando momenti formativi per scuole e università.
L’evento organizzato da Willeasy e IO CI VADO APS a Udine il 30 e 31 maggio ha visto la presenza di ospiti di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui Alessandra Priante (ENIT), Mark De Laurentiis (ENAC), Miguel Carrasco Hernández (ENAT- Tur4all), Palmiro Noschese (Confassociazioni Turismo), Vito Signati (Mirabilia Network) e Giulia Trombin (Associazione Startup Turismo), oltre all’assessore a Lavori pubblici, Viabilità, Verde pubblico di Udine Ivano Marchiol e naturalmente a William Del Negro.
La due giorni di Accessibility for Future si è articolata in tre momenti salienti: l’incontro formativo di #masterclass “Competenze e Professioni del Turismo di Domani” rivolta agli studenti degli istituti di secondo grado e università impegnati in percorsi di studi legati alla promozione del territorio e all’ospitalità presso Auditorium Zanon; il tavolo di lavoro di City Vision “Open City: turismo accessibile per territori senza confini”, evento riservato alle pubbliche amministrazioni e aziende nel Palazzo Valvason Morpurgo; Il giorno successivo dedicato alla #masterclass aperta a tutte e a tutti che focalizza il dibattito sul macro-tema ”Accessibilità e Inclusione: il turismo per tutti” attraverso il talk “Turismo inclusivo: meno slogan, più opportunità” e la tavola rotonda “Turismo accessibile, il futuro è appena cominciato: esperti e aziende a confronto” presso la Camera di Commercio di Pordenone-Udine.